Ipotermia terapeutica dopo arresto cardiaco extraospedaliero nei bambini


L’ipotermia terapeutica è raccomandata per gli adulti in stato comatoso dopo arresto cardiaco extraospedaliero assistito, ma i dati su questo intervento nei bambini sono limitati.

È stato condotto uno studio di due interventi mirati sulla temperatura presso 38 ospedali pediatrici coinvolgendo bambini che sono rimasti incoscienti dopo arresto cardiaco extraospedaliero. Entro 6 ore dal ritorno della circolazione, i pazienti in coma che erano più grandi di 2 giorni e con età inferiore a 18 anni sono stati randomizzati a ipotermia terapeutica ( temperatura nominale, 33.0 °C ) o normotermia terapeutica ( temperatura nominale, 36.8 °C ).

L'esito primario di efficacia, la sopravvivenza a 12 mesi dopo l'arresto cardiaco mediante scala VABS-II ( Vineland Adaptive Behavior Scales, seconda edizione ), con punteggio di 70 o superiore ( su una scala 20-160, con i punteggi più alti che indicano una migliore funzione ), è stato valutato tra i pazienti con un punteggio VABS-II di almeno 70 prima di un arresto cardiaco.

In totale, 295 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione. Tra i 260 pazienti con dati che potevano essere valutati e che avevano un punteggio VABS-II di almeno 70 prima di un arresto cardiaco, non vi è stata alcuna differenza significativa nell'endpoint primario tra il gruppo ipotermia e il gruppo normotermia ( 20% vs 12%; probabilità relativa, 1.54; P=0.14 ).

Tra tutti i pazienti con dati che potevano essere valutati, la variazione del punteggio VABS-II dal basale a 12 mesi non è stata significativamente differente ( P=0.13 ) e la sopravvivenza a 1 anno è risultata simile ( 38% nel gruppo ipotermia vs 29% nel gruppo normotermia; probabilità relativa, 1.29; P=0.13 ).

I gruppi hanno mostrato incidenze simili di infezioni e aritmie gravi, così come l'uso simile di prodotti derivati dal sangue e la mortalità a 28 giorni.

In conclusione, nei bambini in coma sopravvissuti ad arresto cardiaco extraospedaliero, l’ipotermia terapeutica, rispetto alla normotermia terapeutica, non conferisce un vantaggio significativo in termini di sopravvivenza con un buon risultato funzionale a 1 anno. ( Xagena2015 )

Moler FW et al, N Engl J Med 2015;372:1898-1908

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